Descrizione
Passeggiando oggi nel Borgo di San Gottardo, davanti all’attuale Casa di Riposo, non si immagina che proprio qui, per secoli, abbia pulsato uno dei cuori religiosi e sociali della città.
La prima chiesa dedicata a San Gottardo, vescovo bavarese vissuto nell’anno 1000 e molto venerato nelle regioni alpine, sorgeva isolata in quest’area e fu visitata nel 1584 dal Visitatore Apostolico Giovanni Battista Nores, inviato da Papa Gregorio XIII per riorganizzare la disciplina ecclesiastica. La chiesa aveva tre altari: uno dedicato al Santo titolare, uno a San Marco e uno a San Valentino. Attorno a essa operava una Confraternita molto modesta, che con i pochi mezzi a disposizione gestiva la vita religiosa del luogo.
La festa di San Gottardo, celebrata il 4 maggio, attirava allora pellegrini e mercanti da tutta la regione: attorno alla chiesa si teneva un grande mercato, occasione di incontri e scambi ma anche di svaghi tanto vivaci che le autorità ecclesiastiche dovettero intervenire per limitare gli eccessi.
Col tempo, il borgo di San Gottardo divenne un punto vitale per i traffici: la zona era attraversata dalla “Strada della Mercanzia” e ospitava anche il Banco dei Pegni, segno di un’intensa vita economica e commerciale.
Nel Settecento, grazie al lascito del nobile Francesco Zappetti e all’iniziativa di Maria Francesca Galatea, nacque qui un Monastero di Domenicane, costruito a partire dal 1732. Le monache vissero e pregarono in questi luoghi fino al 1806, quando Napoleone ne decretò la soppressione.
Dopo anni di abbandono, l’area tornò a nuova vita nell’Ottocento, quando l’imprenditore pio Giuseppe Francescon lasciò al Comune un’ingente eredità. Grazie a questo gesto nacque la Casa di Ricovero Francescon, inaugurata ufficialmente nel 1911, che ancora oggi continua la sua missione di assistenza.
La nuova chiesa di San Gottardo, in stile neogotico, fu costruita nel 1933 e custodisce statue lignee, vetrate artistiche e una tela dedicata al Santo bavarese.
Oggi il borgo conserva il ricordo del suo passato: ancora nel Novecento i portogruaresi chiamavano la zona “Borgo dele Muneghe”, a memoria delle Domenicane che vi abitarono.
Visitare questo luogo significa dunque fare un viaggio nella storia di Portogruaro, tra devozione, mercati, monache e opere di beneficenza, scoprendo come un antico borgo religioso sia diventato il cuore della solidarietà cittadina.
Modalità d'accesso
Presenza di alcuni gradini dal piano strada
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 20 agosto 2025, 12:41