Sogno di una notte di mezza estate

Pubblicato il 21 marzo 2022 • TeatroVia degli Spalti, 8, 30026 Portogruaro VE, Italia

IL SOGNO DI SHAKESPEARE AL RUSSOLO

La commedia più famosa di tutta la storia del teatro, ma anche una delle più difficili da decifrare: Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare va in scena martedì 22 marzo alle ore 21.00 al Teatro Comunale Luigi Russolo. Quella che ospiterà il teatro portogruarese è un nuovaproduzione del Teatro Stabile del Veneto diretta dal regista Giorgio Sangati.
 
La trama intreccia miti greci, giovani innamorati, fate ed elfi del folklore letterario e un gruppo di attori intenti a preparare uno spettacolo amatoriale. Coppie di amanti che, sotto l’effetto di incantesimi, scoppiano e si rimescolano. Tutto sembra precipitare in un caos pericolosamente violento, ma al termine della notte ogni cosa tornerà a posto. Suona la mezzanotte, è tempo di tornare a dormire, ma rimane l’eco di una notte folle, di un sogno, di un incubo e ci si chiede: ma abbiamo sognato o eravamo svegli?
 
Non c’è scuola di recitazione che non utilizzi questa commedia come materiale di studio, e forse il suo segreto è proprio quello di essere un’opera iniziatica che introduce alla vita vera, dura, adulta, dopo le fantasticherie ideali dell’infanzia. Non a caso gli interpreti di questa produzione sono le attrici e gli attori dellaCompagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto: proprio la giovinezza (e i suoi labili confini) è la protagonista indiscussa di quest’opera. Accanto a loro però, nei ruoli cardine di Oberon e Titania (il re e la regina delle fate) così come nella parte di Bottom (il capo della compagnia di filodrammatici) ci sono tre professionisti navigati, Luciano Roman, Elena Arvigo e Valerio Mazzucato, pronti ad affiancarli e a guidarli in questo viaggio alla scoperta del Sogno e del mestiere (magico) del teatro.
 
Una commedia che, a dispetto della sua età, porta un messaggio molto attuale, così come si legge nelle note di regia di Sangati: “Shakespeare, non lo dico io, non può che essere contemporaneo proprio perché è universale e così Atene (la città della ragione e delle regole) deve necessariamente rimandare al vivere civile dell’oggi e alle sue tecniche (più o meno efficaci) per proteggersi dal disordine o per rimuoverlo. Allo stesso modo, ma in direzione opposta, immagino una foresta minacciosa, pericolosa, proprio perché al suo interno le leggi del mondo civile sono sospese, come certi non-luoghi ai margini delle nostre città dove tutto è possibile, dove all’istinto non corrisponde colpa, né tantomeno punizione. Una discesa agli inferi (dentro noi stessi) per mostrare (a chi ne avrà voglia) come le donne e gli uomini possano essere incredibilmente incoerenti, soprattutto in amore. Ma, come sempre in Shakespeare, il mondo interiore si rispecchia in quello esterno e, così il disordine del mondo (se non viene gestito) ce lo troviamo dentrola causa siamo sempre e soltanto noi, allora come oggi e oggi più di allora proprio perché ci siamo allontanati ancora di più dalla (nostra) natura.”
 
La biglietteria è aperta il martedì, giovedì e sabato dalla ore 18.00 alle 19.30, nei giorni di spettacolo dalle ore 18.00 fino alle ore 21.00 (dalle 16.00 alle 17.00 per gli spettacoli pomeridiani).

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